Confettura extra di Fichi d’India 240gr

4,95

Ingredienti: Succo e polpa di fichi d’India 65%, zucchero, succo di limone,  gelificante: pectina di frutta.
Frutta utilizzata 66g per 100g di prodotto finito.
Zuccheri totali 50g per 100g di prodotto finito.

La confettura extra di fichi d’india è un prodotto artigianale con una concentrazione di frutta oltre il 65%. Questa confettura offre un sapore intenso e autentico dei fichi d’india, rendendola un’opzione perfetta per la prima colazione o per le merende.

Disponibile

Descrizione

La confettura extra di fichi d’india è un prodotto artigianale che utilizza solo i migliori fichi d’india maturi per garantire un sapore intenso e autentico. Con una concentrazione di frutta oltre il 65%, questa confettura è la scelta ideale per chi cerca un prodotto di qualità con un sapore intenso e naturale. Può essere utilizzata per la prima colazione, per farcire croissant o per arricchire dessert. Questa confettura è un’esperienza culinaria unica che non ti deluderà.


Le ricette di Eleonora

Muffin alla confettura di fichi d’india
Ingredienti:

250 g di farina
200 g di zucchero
2 uova
100 g di burro
100 ml di latte
1 cucchiaino di lievito
4 cucchiai di confettura extra di fichi d’india
Preparazione:

In una ciotola mescola la farina, lo zucchero, le uova, il burro fuso e il latte fino a ottenere un composto omogeneo.
Aggiungi il lievito e mescola fino a quando non è ben incorporato.
Riempi i pirottini per muffin per metà con il composto.
Aggiungi un cucchiaino di confettura extra di fichi d’india al centro di ogni muffin.
Copri la confettura con il resto del composto.
Inforna a 180°C per 25-30 minuti o fino a quando uno stuzzicadenti inserito nel centro esce pulito.
Sforna i muffin, lascia raffreddare per 5 minuti e servi caldi.


Il fico d’india è un pilastro della storia culinaria e non solo della nostra regione . Secondo la leggenda riportata dall’etnologo siciliano, “lu peri di ficurinnia” era una pianta velenosa, portata dai Turchi “senza fede” in Sicilia per distruggere il popolo siciliano. Il buon Dio cristiano, che tanto amava quella terra e chi la viveva, rese i frutti dolcissimi e donò loro proprietà miracolose.
Per devozione, da allora, nei giorni di vendemmia i contadini mangiano tantissimi di questi frutti la mattina come prima colazione. In verità, questa usanza trae origine dall’antica abitudine del padrone di far lavorare i vendemmiatori a stomaco pieno, cosicché durante la raccolta avrebbero mangiato poca uva. Da qui anche un famoso detto siciliano “Jinchi la panza e jinchila di spini” (riempi la pancia e riempila di spine).
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